Perchè i fiori sono colorati?
Il colore dei fiori è dovuto alla necessità di attrarre insetti impollinatori che possono, trasportando il polline da un fiore all'altro della stessa specie, provvedere alla fecondazione e quindi alla nascita di frutti. Se gli impollinatori sono animali diurni i fiori manifesteranno colori sgargianti, se invece i fiori si affidano ad animali notturni, saranno poco colorati e molto profumati. Infine, le piante che vengono fecondate da pollini portati dal vento, come le graminacee, non hanno fiori vistosi, nè profumati. (fonte:"Quark").


"La storia della “Pratolina”
In primavera i prati si coprono spontaneamente di migliaia di margheritine. Forse non tutti sanno che tale fiore, detto anche “Pratolina” e cosi’ comune alle nostre latitudini, ha una storia molto antica. Il suo nome scientifico e’ “Bellis” e deriva da una leggenda che vi espongo qui di seguito. Bellis era la figlia del dio Belus. Un giorno, mentre danzava con il suo fidanzato, attiro’ l’attenzione del dio della primavera a causa della sua bellezza. Il dio tento’ di strapparla al fidanzato, quest’ultimo reagi’ con violenza e la poveretta, per salvarsi da entrambi si trasformo’ in una margheritina.
La Pratolina fu molto amata nei tempi antichi. Quando Margherita di Valois, sorella di Francesco I sposo’ Emanuele di Savoia, fu presentata a corte con un cesto di margherite. Luigi IX di Francia amava tanto questo fiore e si era fatto fare un anello a forma di margherita. Margherita d’Angio’, moglie di Enrico VI d’Inghilterra, era solita far ricamare margheritine sulle vesti dei cortigiani: aperte indicavano la vita, chiuse, la purezza.
In inglese la Margherita si chiama “Daisy” e deriva dall’espressione “Day’s eye”, occhio del giorno.

L'origine dell'agrifoglio
L'origine dell'agrifoglio si ritrova in una leggenda dei paesi nordici nella quale si narra che quando Baldur morì trafitto da una freccia, cadde proprio su un cespuglio di agrifoglio, allora suo Padre, il dio Odino, decise di ricompensare la pianta che aveva ospitato il figlio al momento della morte trasformandola in sempreverde e rienpendola di bacche rosse, in ricordo del sangue versato dal figlio.


Perché i gelsomini si regalano alle spose in segno di buon augurio?
Una leggenda narra che i Gelsomini erano una pianta di esclusiva proprietà della Famiglia dei Medici e venivano coltivati soltanto nei loro giardini. Un giovane giardiniere rubò una pianta e la regalò alla sua fidanzata, che la mise in terra e la accudì con tanto amore che essa crebbe e fece tanti fiori meravigliosi. I due fidanzati si sposarono e vissero felicemente, diffusero la coltivazione del fiore e l’usanza di regalarlo alle giovani spose come segno di buon augurio.


Perché le Rose Gialle sono simbolo di infedeltà e gelosia?
L’origine del significato è nella storia del profeta Maometto e della sua favorita Aisha. Poiché egli sospettava che gli fosse infedele chiese all’Arcangelo Gabriele di aiutarlo a scoprire la verità. L’Angelo gli disse di bagnare le rose e, se avessero cambiato colore i suoi dubbi sarebbero stati fondati. Infatti quando Maometto tornò a casa Aisha gli offrì delle rose rosse e lui le ordinò di lasciarle cadere nel fiume. Le rose divennero gialle.
Come nacquero le Rose Rosse ?
In origine le rose erano tutte bianche. Un giorno Venere, correndo incontro ad uno dei suoi innamorati, mise un piede su un cespuglio di rose e le spine la punsero facendola strillare dal dolore. Le rose, bagnate dal suo sangue, vergognandosi per l’offesa recata a Venere, arrossirono all’istante rimanendo così per sempre.
 
L’origine del Narciso
La mitologia greca ci tramanda che Narciso era un giovane bellissimo e duro di cuore. Una ninfa, indispettita per essere stata respinta, decise di vendicarsi. Lo portò a specchiarsi in un lago, ed egli, vedendosi riflesso sull’acqua si innamorò perdutamente della sua immagine convinto che fosse quella di una ninfa bellissima. Quando l’acqua del lago si increspò, l’immagine di Narciso scomparve ed egli, convinto di aver perso la sua amata si gettò nel lago disperato e annegò. Cupido trasformò il giovane in un fiore che chiamò Narciso, affinchè tutti ricordassero le disgrazie cui porta la vanità e l’egoismo